Inviaci le tue ricette le pubblicheremo sul nostro blog! Iscriviti alla nostra Pagina Facebook e iniviaci un'email con la ricetta.

giovedì 3 maggio 2012

Una ricetta vegan molto gustosa: Torta delle Rose!



Ingredienti: 
150 g di pasta madre freschissima
200 g di farina di manitoba
200 g di farina di farro bianca
3 cucchiai colmi di farina di riso
250 g di latte di grano saraceno
3 cucchiai di olio di girasole
50 g di zucchero di canna integrale
1 cucchiaio di malto di mais
1 pizzico di sale
marmellata a piacere
1 manciata di semi di papavero
1 manciata di pinoli

Procedimento: 
Sciogliere il lievito nel latte a temperatura ambiente assieme al malto.
Mescolare bene fino alla scomparsa dei grumi, eventualmente aiutandosi con le mani.
Aggiungere lo zucchero (50 g) e continuare a mescolare finché il liquido non avrà preso un bel colorito scuro (indice che gran parte dello zucchero si è sciolto), poi incorporare le farine miscelate. Mentre le versate nella ciotola, impastate col cucchiaio di legno, aggiungendo il sale e l’olio. Impastate ancora, finché la massa non sarà liscia, omogenea, elastica e non appiccicosa.

A questo punto coprite con un canovaccio umido e mettete a riposo nel vostro luogo riparato prediletto per tutta la notte o per almeno 8 ore. Trascorso questo tempo dovreste trovare una bella palla gonfia e che presenti delle bolle in superficie. Infarinate una spianatoia e trasferiteci l’impasto, che sgonfierete dolcemente con le mani e stenderete col mattarello in una sfoglia non troppo sottile.

Cercate di darle la forma di un rettangolo. Sarà un’operazione molto rilassante: vi consiglio di farlo con della musica per voi calmante in sottofondo, in modo da traferire attraverso la pelle il vostro stato d’animo alla pasta. La sentirete molto disponibile a farsi lavorare, morbida ma soda, per niente timida ma riservata. Trattatela come si tratta una cara amica persa di vista e ritrovata, ve ne sarà grata e vi donerà tutto lo stupore di cui vi parlavo al momento dell’assaggio. Una volta stesa, spalmateci sopra della marmellata, occupando tutta la superficie (io ho usato quella di more di rovo), spolverate il cucchiaio di zucchero tenuto da parte e i semi di papavero e arrotolate nel senso della lunghezza, fino a formare un involtino gigante. Ora dovrete munirvi di un coltello affilato a lama liscia e tagliare il filoncino a fette (una decina), che si trasformeranno in rose.

Disponete le rose in uno stampo con cerniera oliato, prima attorno al perimetro, poi al centro. Non preoccupatevi se rimangono spazi vuoti, tanto si colmeranno con la lievitazione! Anzi, vi raccomando di non schiacciare le rose fre di loro o perderete l’effetto scenografico della torta. Conclusa l’operazione, coprite col solito canovaccio umido e riponete nella fedele alcova riparata per almeno 4 ore. La torta deve lievitare bene, gonfiarsi sino a riempire lo stampo.

 Ecco, siete pronti per il viaggio decisivo! Accendete il forno al massimo (260°) e, aspettando che raggiunga la temperatura, bagnate la superficie della torta con un velo di latte saraceno, poi spolverizzateci sopra i pinoli pestati. Infornate allegramente e con fiducia, ringraziando il fuoco e l’attesa consigliera. Dopo 10 minuti abbassate a 220°, dopo 10 minuti abbassate ancora a 180° e lasciate cuocere ancora per 30 minuti. La superficie sarà bruna, ma al tatto sentirete la torta molto morbida.

Aprite il forno e lasciate uno spiraglio magari mettendo un cucchiaio di legno fra lo sportello e la bocca del forno, e lasciate riposare la torta per 15 minuti. Sfornate, aprite la cerniera dello stampo e trasferite la torta su una gratella o su un piano di legno naturale. Gustate quando si sarà freddata.

Nota: Mai ottenuto nulla di così soffice. Sembrava di baciare una nuvola… E’ una preparazione romantica, femminile, che ricorda il grembo materno che cresce e si dilata custodendo l’energia cosmica ed il respiro. E’ una torta che sa di storia, che ha una storia, che è una storia. Ed ognuno di voi può raccontarla, e renderla così più grande, imperitura. Shanti!

Fonte: veganblog.it

Nessun commento:

Posta un commento